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43 - 15 - 13


Continuiamo a dare un po' di numeri...

Secondo i dati ufficiali di Billboard nella seconda settimana di pubblicazione Crayons si attesta al 43° posto della Top 200 Album, con quasi 12.000 copie vendute e un totale, finora, di circa 35.000 copie.

Nella Top R&B Albums Donna invece scende al 15° posto (e comunque rimane all'interno dei Top20).

Infine, come già si sapeva e in controtendenza rispetto ai precedenti dati, Stamp sale fino alla 13° posizione della Club Play Dance Chart.

Abbiamo già espresso una certa delusione riguardo questa veloce discesa, ma ci sarebbe comunque da rilevare che il calo in percentuale delle copie vendute rispetto alla prima settimana si attesta intorno al 50%, perfettamente in linea quindi con quelli che sono gli andamenti di massima della classifica americana da qualche anno a questa parte.

Inoltre, rispetto alle notizie più sconfortanti di un paio di giorni fa, Donna non è uscita dalla Top50 già durante la seconda settimana. E questo non è affatto un dato né scontato, né da sottovalutare. Vedremo cosa succederà nel prossimo futuro...

Altri pareri?

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Vai Donna!


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altri pareri sono che ho visto anche i numeri di madonna, maraia e li ho trovati davvero bassucci..... in un mercato immenso come quello statunitense 20-30.000 copie sono meno di briciole, ma cosa starà accadendo? tutta colpa dei download illegali? non so come sia il disco della maraia nè quello di madonna, anche se suppongo che quest'ultimo non sia male (trovo che le ultime cose di madonna siano strepitose), eppure sembra che non si muova una paglia, e ciò nonostante il fatto che in america i dischi appena escono hanno un costo abbastanza contenuto.

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Sergio, ci puoi scommettere sul fatto che sia stato il download illegale a massacrare il mercato discografico. La gente, i giovani hanno sempre fame di musica, forse oggi più che in passato, solo che si é perso il senso del lecito e del meno lecito, per cui si pensa che avere tutto gratis sia un diritto inviolabile, e non una forzatura che lede i diritti (e i guadagni) di artisti e discografici.
Nel mondo circolano più di cento milioni di iPod e una cifra non precisata di lettori MP3 di altre marche. Tu credi che questi lettori siano farciti di musica scaricata legalmente o copiando CD regolarmente acquistati dai legittimi proprietari? Certo che no!

Giovedì scorso ho incrociato un mio amico appassionato di musica e a cui piace anche Donna.
Mi ha detto: "allora domani il nuovo disco di Donna Summer lo trovo nei negozi, vero?". E io gli ho risposto affermativamente, sorridendo. Un ragazzo che lo stava accompagnando esordisce: "io me lo scarico gratis".
Io l'ho fulminato con uno sguardo, e il ragazzo mi ha guardato come se avesse visto una specie di mostro raro, un alien venuto da molto, molto lontano.
Il mio amico si é messo a ridere e ha commentato: "ha scelto la persona sbagliata a cui dirlo...".
Io ho proseguito la mia passeggiata verso casa. Sul mio iPod era arrivato il turno di BRING DOWN THE REIGN.

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Già, il download illegale...
Fa un certo effetto vedere un disco al secondo posto delle classifiche americane vendere 66.000 copie, una cifra con la quale 7 o 8 anni fa si arrivava a malapena intorno alla 15° - 20° posizione.

Ma siamo sicuri che sia tutta "colpa" dei download illegittimi?
Mi spiego meglio: sicuramente lo scaricare la musica gratuitamente ha avuto, ha e continuerà ad avere un impatto tremendo sul mercato discografico. Ci siamo mai chiesti però come questo sia potuto accadere, a tal punto da farci dubitare sulla sopravvivenza stessa del supporto fisico in un prossimo futuro?

Non voglio trovare facili capri espiatori, né individuare colpevoli a tutti i costi.

Mi chiedo però quanta responsabilità in tutto ciò abbia l'assurda e miope strategia che la stessa industra discografica ha seguito nel corso degli ultimi vent'anni, soprattutto quella americana.
Una serie di scelte sbagliate perché contro i cambiamenti e i bisogni che i compratori di musica stavano manifestando.

Qualche esempio?
L'atroce politica dei prezzi perseguita soprattutto durante gli anni '90, nonostante a quel tempo il costo di produzione del cd fosse sceso sotto il dollaro a pezzo!!!
La guerra al CD-R, in quanto potenziale veicolo di copiatura illegale (sì, perché a cosa servivano le cassette negli anni '70-'80? Eppure a quel tempo, nonostante qualche naturale oscillazione, il mercato continuava a crescere).
L'eliminazione pressoché totale del mercato dei singoli durante gli anni '90 (e questo ha sicuramente dato linfa vitale al file sharing).
La totale mancanza di una strategia a lunga scadenza. Forse è proprio questo l'aspetto più grave. Il mercato oggi punta tutto sul profitto immediato. Non fraintendetemi, è ovvio che la ricerca del guadagno ci sia sempre stata, ma quello che accadeva era che accanto alla canzoncina azzeccata di un qualcuno che sarebbe sparito nel nulla da lì a pochi mesi, c'era anche una "cura dell'arte di far musica". Alcuni artisti venivano seguiti, aiutati a crescere, a farsi conoscere, con una strategia che appunto guardava al tempo lungo. Certamente i disastri e gli artisti "distrutti" c'erano anche allora, ma l'attenzione data alla qualità era altrettanto enorme. Al punto tale che tutte le grandi multinazionali avevano delle divisioni che andavano in perdita e che compensavano con le vendite stellari di quegli stessi artisti che magari cinque anni prima faticavano ad imporsi.

Potrebbe accadere oggi tutto questo? Non lo so e non mi pare infatti che stiano emergendo personalità in grado di "durare".
Vedete una Donna Summer oggi, magari soltanto a livello potenziale? E una Joni Mitchell? O una Stevie Nicks, piuttosto che una Kate Bush? E' mai possibile che non nascano più geni creativi?
Forse non è un caso che gli unici nomi apparentemente interessanti provengano da piccole etichette guidate da "vecchi" dell'industria, anche se sempre legati a grandi gruppi, come Clive Davis (lo stesso a cui Donna fa riferimento nelle note di Crayons), David Foster o il purtroppo compianto Arif Mardin.
Così ci ritroviamo nel paradosso di avere una diffusione musicale che non è mai stata così ampia e capillare, ma con un mercato ridotto al lumicino.

Seb, tu parli di giovani che pensano sia tutto lecito, ma ti chiedo: che tipo di proposte hanno avuto questi giovani, quali sono state le possibilità e le alternative che gli sono state offerte.
L'attenzione data alla qualità ed alla solidità rassicurava l'ascoltatore, che poi era anche un compratore, e lo guidava verso un passaggio dove l'acquisto della musica rappresentava un bene prezioso.

Spero di non avervi annoiato troppo... yawn.gif

Avete qualcosa da dire in proposito?

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louflo wrote:



Seb, tu parli di giovani che pensano sia tutto lecito, ma ti chiedo: che tipo di proposte hanno avuto questi giovani, quali sono state le possibilità e le alternative che gli sono state offerte.
L'attenzione data alla qualità ed alla solidità rassicurava l'ascoltatore, che poi era anche un compratore, e lo guidava verso un passaggio dove l'acquisto della musica rappresentava un bene prezioso.

 

Mi permetto di dissentire. Naturalmente non si può generalizzare, ma da quello che ho potuto vedere in questi ultimi anni (e ti parlo di vita vera e conoscenze reali, non di teoria) 'sti bendetti ragazzi amano la musica, riescono a trovare "prodotti" di loro gradimento, solo che pensano sia da fessi andare in un negozio di dischi o farsi l'account su iTunes quando possono trovare gratis quello che gli serve. I soldini preferiscono investirli nelle sneakers da 140 euro o nell'ultimo cellulare UMTS con inceneritore incorporato...
Purtroppo il malcostume del download illegale colpisce anche i meno giovani.
E potrei capire (ma non giustificare) l'operaio con moglie e figli a carico, ma con l'avvocato rampante con la Jaguar in garage come la mettiamo?
Giovani e meno giovani appassionati di file sharing sono perfettamente consapevoli di quello che fanno - che é rubare - ma é molto più facile nascondersi dietro al "così fan tutti" che guardarsi allo specchio, assumersi le proprie responsabilità e scegliere di andare controcorrente...
Questo é il vero guaio.

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Sebmaster wrote:

louflo wrote:



Seb, tu parli di giovani che pensano sia tutto lecito, ma ti chiedo: che tipo di proposte hanno avuto questi giovani, quali sono state le possibilità e le alternative che gli sono state offerte.
L'attenzione data alla qualità ed alla solidità rassicurava l'ascoltatore, che poi era anche un compratore, e lo guidava verso un passaggio dove l'acquisto della musica rappresentava un bene prezioso.

 

Mi permetto di dissentire. Naturalmente non si può generalizzare, ma da quello che ho potuto vedere in questi ultimi anni (e ti parlo di vita vera e conoscenze reali, non di teoria) 'sti bendetti ragazzi amano la musica, riescono a trovare "prodotti" di loro gradimento, solo che pensano sia da fessi andare in un negozio di dischi o farsi l'account su iTunes quando possono trovare gratis quello che gli serve. I soldini preferiscono investirli nelle sneakers da 140 euro o nell'ultimo cellulare UMTS con inceneritore incorporato...
Purtroppo il malcostume del download illegale colpisce anche i meno giovani.
E potrei capire (ma non giustificare) l'operaio con moglie e figli a carico, ma con l'avvocato rampante con la Jaguar in garage come la mettiamo?
Giovani e meno giovani appassionati di file sharing sono perfettamente consapevoli di quello che fanno - che é rubare - ma é molto più facile nascondersi dietro al "così fan tutti" che guardarsi allo specchio, assumersi le proprie responsabilità e scegliere di andare controcorrente...
Questo é il vero guaio.




A QUANTO COMPRERESTE CRAYONS DI DONNA SUMMER ?
non si puo' tornare indietro, il download omicida non lo elimini piu' ! e allora ? e allora diamo un senso artistico quotando le opere dei nostri artisti. Donna fa il nuovo CD ? via parte la vendita a 130 euro al pezzo ! e per la stessa logica delle fluttuazioni dell'arte, un artista piu' e' quotato e piu' vale. Oggi e' a 130 euro, domani potrebbe essere a 270, tra un mese a 530...e chi non ha l'originale e' uno sfigato ! chi lo scarica o lo duplica illegalmente e come se girasse con un paio di nike finte, con un finto nokia, con un pc rubato...lanciare l'attitudine della quotazione del manufatto originale potrebbe essere l'unica via d'uscita...

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Guarda Seb che sono perfettamente d'accordo con te. Il problema immediato è quello che hai sottolineato.

Però non mi basta. Quello che mi chiedo, in più, è come sia stato possibile arrivare fino a questo punto. Ossia perché il rapporto con la musica acquistata (non con quella ascoltata, che è ancora di primaria importanza anche per i ragazzi di oggi; lo vivo anch'io questo, dato che una parte del mio lavoro si svolge proprio con loro) sia diventato di questo tipo.

Trent'anni fa anche noi avevamo la possibilità di usufruire di musica gratis o "illegalmente" copiata/registrata. Quante volte ci siamo copiati un LP di qualche nostro amico su cassetta; e quante volte abbiamo registrato direttamente dalla radio un intero album. Ricordiamoci che a quel tempo le allora nascenti varie radio private trasmettevano interi dischi senza alcuna interruzione, annunciando oltretutto quando l'evento sarebbe accaduto.

Eppure tutto ciò non ci era sufficiente. Se l'album in questione ci dava emozioni importanti, se l'artista era uno dei nostri preferiti, e così via, il disco correvamo a comprarlo. E mediamente, allora, c'erano meno soldi di oggi, mentre il prezzo di un lp era più alto di quello corrispondente ad un cd di oggi. Per molti di noi la musica era ben più importante di un paio di scarpe e preferivamo rinunciare a queste piuttosto che alla prima. Oggi il rapporto si è del tutto invertito.

Certo, la disponibilità di musica gratis adesso è notevolmente più ampia e copre un po' tutti i generi possibili. Ma ancora, questo da solo ci può spiegare le cause di un tale cambiamento?

Questo è quello a cui cercavo di dare una spiegazione nel post precedente. Certamente è un mio parere, ma trovo che una delle motivazioni risieda proprio nella perdita di affezione nei confronti della musica in quanto forma d'arte e che come tale va tutelata e rispettata, insieme a chi la produce e la crea. E se questo è successo, almeno una parte di responsabilità la individuo proprio in quella/e scelta/e che ne hanno decretato il suo svilimento artistico.

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scaricare musica è sicuramente illegale,e per alcuni aspetti deprecabile, ma io lo faccio, eccome se lo faccio....
gli unici dischi che compro sono quelli degli artisti a cui sono in qualche modo affezionato, donna summer, kate bush... ma il resto scarico scarico scarico....e francamente che qualche cantante non guadagni con me non mi importa proprio, modi di fare soldi (tanti) ne trova con i concerti, le ospitate in tv eccetera. adesso lanciatemi le pietre smile.gif

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sergio wrote:

scaricare musica è sicuramente illegale,e per alcuni aspetti deprecabile, ma io lo faccio, eccome se lo faccio....
gli unici dischi che compro sono quelli degli artisti a cui sono in qualche modo affezionato, donna summer, kate bush... ma il resto scarico scarico scarico....e francamente che qualche cantante non guadagni con me non mi importa proprio, modi di fare soldi (tanti) ne trova con i concerti, le ospitate in tv eccetera. adesso lanciatemi le pietre smile.gif




Questa sì che é bella!

Ma ti rendi conto che se tutti ragionassero come te ("se qualche cantante non guadagna con me non mi importa proprio...") l'artista in questione si vedrebbe annullare contratti discografici e quant'altro proprio per mancanza di vendite?

Tu entreresti mai in una sala cinematografica intrufolandoti tra la folla per non pagare il biglietto? Appropriarsi di un album a sbafo é la stessa identica cosa.



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tutto vero sebastiano, ma dopo avere speso soldi a palate per i dischi, avere comprato due o tre volte discografie complete eccetera, francamente ora compro solo quello che mi va, il resto provvedo diversamente.

e se qualche cantante deve vendersi villona con piscina mi dispiace per lui, che devo dirti, apprezzo la tua onestà ma abbiamo punti di vista molto diversi al riguardo smile.gif

l'industria musicale ha fatto soldi a palate finora, dai cantanti in su (o in giù), quanti dischi ho comprato per una canzone appena passabile e il resto spazzatura, ora francamente me ne infischio. sono arrivato a comprare già due volte il disco di donna summer (oltre le altre decine di copie in vinile poi tutte ricomprate in cd), già questa mi sembra una cosa abbastanza esuberante, ma ok diciamo che mi sta simpatica e la seguo da tanti anni, 20 euro nella sua e nella mia saccoccia non cambiano granchè, ma quando mi sono sentito chiedere 25 euro (due o tre anni fa) per il disco di kate bush ho pensato che fosse una ladrata pazzesca. e allora sai che ti dico?..... anni fa volevo ricomprarmi i primi quatto cd di patti smith, roba vecchia e stravecchia, stesso discorso 20 euro ciascuno, sono tornato a casa e me li sono scaritati. non sei daccordo che qualcosa non torna in questa logica? come si fa a vendere a 20 e passa euro un disco di 20 anni prima, allo stesso costo di uno nuovo?? se dobbiamo fare a gara a chi ruba di più.... riguardo al discorso del cinema, il biglietto l'ho sempre pagato, ma tante, tante volte ho avuto la tentazione fortissima di farmi restituire i soldi del biglietto, peccato che non sia previsto.
comunque non mi sembra giusto affrontare qui questo discorso, non mi sembra il luogo adatto per farlo, anzi mi scuso con te.

con il solito affetto smile.gif

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No, Sergio, che dici? Di che ti scusi? Il forum é fatto per scambiarsi opinioni e pareri, e se questi vanno al di là del "mondo Donna Summer", tanto meglio.
Magari non tutti saranno interessati, ma almeno si capirà che il fatto di essere Summer fans non ci impedisce - ogni tanto - di rivolgere il pensiero altrove... aww

Io apprezzo la sincerità delle tue affermazioni, ma le nostre posizioni rimangono assai lontane. Tanto per dirne una - e qui la smetto perchè penso di essere stato anche troppo chiaro nei miei precedenti interventi - non hai mai pensato che senza la mole impressionante di download illegale i CD potebbero diminuire di prezzo?


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sebastiano io penso esattamente il contrario, e cioè se in italia i dischi li vendessero a molto meno, e soprattutto con una logica diversa, si venderebbero molto di più. torno a farti l'esempio dei cd vecchi e stravecchi di patti smith, ma che senso ha venderli allo stesso prezzo di un cd appena uscito? 10 euro per un cd del 1977 li spendo pure se mi va di comprarlo, ma venderlo a quelle cifre per me significa guadagno illecito. in america e in inghilterra i cd appena usciti li vendono a 10 dollari, ok allora tutti a comprarlo, ma non ti sembra esagerato vendere a roma il cd di kate bush appena uscito a (non ricordo esattamente) circa 25 euro? quanto costa nei negozi il cd nuovo di donna summer? immagino piu o meno la stessa cosa, correggimi se sbaglio. io oggi l'ho scaricato da itunes a circa 9 dollari, e l'ho fatto stravolentieri anche se proprio oggi mi è arrivata la copia che ho comprato da amazon (sempre circa 10 dollari più la spedizione), ma mi dispiace al negozio di dischi a comprarlo se costa 25 euro non ci vado, mi dispiace per il negoziante, mi dispiace per donna summer(un po meno) e per la casa discografica(quasi per niente).
ti dirò di più, se qualche amico mi chiede di "fargli in cd" di donna summer, lo compro da itunes a 10 dollari e passa la paura, ma tanta altra roba non me ne può davvero importare di meno.
ti voglio bene smile.gif

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Il CD di CRAYONS costa circa 20 euro, e credo che una volta ogni dieci anni uno sforzo del genere si possa fare... bleh
Vedo che le tue artiste preferite te le scelte con cura: Kate Bush e Donna, un album nuovo ogni mezza eternità... Acquistare i loro lavori non ti porterà certamente sul lastrico.  biggrinbiggrinbiggrin

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esatto.....smile.gif)))) le mie cantanti preferite il penultimo album lo hanno fatto praticamente quando andavo in giro con pantaloni a zampa, il prossimo probabilmente sarò nella tomba!!! smile.gif))))

back on track, il cd di donna è ancora nei top 50 in america, a giudicare dai commenti che si sentono in giro non sembra così malvagia come situazione...

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Sebmaster wrote:

Il CD di CRAYONS costa circa 20 euro, e credo che una volta ogni dieci anni uno sforzo del genere si possa fare... bleh
  biggrinbiggrinbiggrin





Pensate che l'ho comprato a 16,90 euro, era in offerta...
E l'ho visto anche in una catena di supermercati al prezzo di 14,87 (?!)

Direi che si può davvero fare

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comunque prezzi a parte per me è troppo comodo comprare da itunes o amazon, il fascino del negozio di dischi l'ho completamente dimenticato. l'unica cosa di itunes è che devo ancora capire bene come mettere le cose su cd smile.gif

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pare che questa settimana il crayons sia fuori dai primi 100, mentre al numero uno c'è un cd che nella prima settimana ha venduto quasi 250.000 copie.
che sia il prodotto che allora non ha funzionato?

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